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elettore alle urneL’istituto demoscopico Swg ha realizzato, sulla base dei risultati elettorali presenti e passati e di interviste a campione, un’analisi dei flussi elettorali di domenica scorsa nelle regioni che sono andate al voto. Per il Partito Democratico è l'occasione per guardare da vicino specialmente il fenomeno ligure, dove la coalizione di centrodestra ha vinto dopo la scissione della compagine di centrosinistra. E il Veneto, l'altra regione dove non ha vinto.

Il caso Liguria segna un netto scartamento del centrosinistra. Sommando sia i voti dei partiti di Raffaella Paita, sia di quelli di Pastorino, l‘area complessiva arriva a circa 199mila voti contro i 203mila voti del centrodestra. La riduzione dei consensi del Pd è stata sia rispetto alle Regionali del 2010 (da 211mila voti a 155mila), sia rispetto alle elezioni Europee dello scorso anno (in cui il Pd aveva preso 323mila voti). Netto anche il calo di Forza Italia che passa dai 218mila voti delle Regionali 2010 e dai 107mila voti delle Europee agli attuali. Un calo che è compensato dal traino della Lega Nord che passa dai 43mila voti delle Europee e dai 76mila voti delle Regionali agli attuali 109 voti. Cattive notizie anche per il Movimento di Grillo. Rispetto alle elezioni del 2014 scende dai 201mila voti a 120mila. La caduta di M5S è frenata dal candidato che porta a casa il 35% dei consensi in più rispetto al suo movimento. Performance personale di Pastorino, con un +74% rispetto la somma dei consensi presi dai partiti delle sua area. Più o meno simile la spinta di traino dei candidati di centrodestra e centrosinistra: + 11% per Toti e + 12% per Paita.

Il risultato in Veneto è marcato dal trionfo personale del presidente uscente Luca Zaia e della sua lista. Il fenomeno Tosi ha colpito un po‘ tutti, portando via voti al Pd (2,2%), alla Lega Nord (2,5%), a Forza Italia (1,2%) e ai Cinque Stelle (1,2%). Il partito maggiormente in difficoltà in Veneto è il Pd. Perde, rispetto alle Europee, il 17% dei consensi. Il 7,1% degli elettori è rimasto a casa. Il 4,4% ha scelto di votare per Zaia. Il 3,3% ha preferito il movimento di Grillo. Mattatore della competizione è stato Luca Zaia: con la sua lista ha drenato voti dal Pd (4,4%), da Forza Italia (7,7%), dal M5S (4,4%). Anche la Lega Nord guadagna consensi rispetto alle Europee, recuperando voti dall‘astensione (7,2%) e cedendo solo il 2,5% a Tosi. Complessivamente in Veneto sono rimasti a casa il 19% degli elettori Pd, l‘11% di quelli di Forza Italia e il 9% del M5S.

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