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monza-depuratore-san-rocco-mb-7-580x300Una sola condanna di 5 anni di reclusione, per disastro doloso, inflitta al custode dell'ex raffineria, per lo sversamento di idrocarburi ed oli combustibili della " Lombarda Petroli" di Villasanta nel febbraio del 2010. Assolti invece, con formula piena, i due gestori della ex petrolchimica, i cugini Rinaldo e Giuseppe Tagliabue, unitamente all'ex direttore di stabilimento Vincenzo Castagnoli.

Ancora non sono note le motivazioni della sentenza del Tribunale di Monza.

“La sentenza desta grande stupore” ha affermato il sindaco di Monza Roberto Scanagatti. “Sappiamo che un custode è stato giudicato colpevole di un disastro ambientale di dimensioni enormi ma non sappiamo perché. Aspettiamo quindi di conoscere le motivazioni e comunque auspichiamo un ricorso in appello. Il fatto poi che il risarcimento milionario non sarà di fatto comunque esigibile dal soggetto condannato ci lascia delusi e amareggiati, perché ancora una volta i danni sono pagati da tutti i cittadini. Anche questo caso dimostra come controlli su attività così pericolose dal punto di vista ambientale non possano essere così tenui e comunque non possono essere lasciati sulle sole spalle dei comuni”.

I fatti risalgono alla notte del 22 febbraio 2010, quando le cisterne dello stabilimento della "Lombarda Petroli" di Villasanta (Monza) furono svuotate con l'apertura di alcune valvole: duemila quattrocento tonnellate di gasolio finirono nelle fognature e, di lì al depuratore delle acque reflue di Monza che non riuscì a contenere l'enorme macchia nera che si versò nel Lambro, poi nel Po e infine in mare.

La tesi accusatoria dei Pubblici ministeri contro i tre imputati assolti era che lo sversamento sarebbe stato provocato al fine di coprire gli ammanchi di materiale stoccato in vista della chiusura del deposito. Una tesi che il Tribunale non ha ritenuto provata pronunciandosi per la colpevolezza del solo custode -peraltro mai presentatosi a processo – e condannando lo stesso anche a risarcimenti milionari per le parti civili, tra cui una provvisionale di un milione e mezzo a Regione Lombardia, 300.000 euro a Regione Emilia Romagna e cinque milioni al Ministero dell'Ambiente.

 

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