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altIl luogo individuato dal circolo 6 per la mobilitazione cittadina di opposizione alla variante al PGT è stato scelto, non tanto per la frequentazione (quel punto di via Boito non si può definire un vero e proprio "passeggio"), ma per il significato che ha l'area agricola alle spalle della chiesa del Carmelo, i cui confini sono definiti da via Boito via Monteverdi. Su quel campo oggi arato, la variante al PGT prevede 3 palazzi di 8 piani, cioè 250 autovetture e 44mila mc. Numeri che si spiegano da soli e che hanno spinto un gruppo di cittadini del quartiere ad organizzarsi in comitato per tentare di limitare l'impatto della variante, portanto in sede di "osservazioni" al PGT le loro ragioni.

E stasera il numero dei firmatari ha superato abbondantemente la quota necessaria per presentarsi in consiglio comunale, anche grazie al gazebo installato in via Boito e all'aiuto dei miltianti del circolo 6 che si sono dati molto da fare per animare e aiutare il comitato, sebbene, sia giusto ricordare, il comitato è composto da cittadini sia di destra che di sinistra.

Nonostante il luogo prescelto per la mobilitazione non fosse adatto a intercettare un grande numero di cittadini, per tutto il giorno, il flusso delle persone che si sono avvicinati al gazebo per chiedere informazioni è stato regolare. La presenza del consigliere Claudio Consonni che, "carte alla mano" (nel vero senso della parola), ha potuto illustrare le conseguenza della variante è stata apprezzata da molti cittadini. Alle 13 abbiamo anche ricevuto la visita del segretario Marco Sala e del capogruppo Roberto Scanagatti.

Oltre alla nostra presenza in via Boito, alcuni di noi si sono occupati di installare i cartelli “Quartiere a rischio cementificazione” accanto alle zone sulle quali la variante avrà maggiore impatto: via Boito, in via della Birona, in piazza Virgilio e in via Pellettier/Cavallotti. In occasione del gazebo di lunedì in via S.Andrea, si provvederà ad installarne alcuni anche accanto alla zona ove ora sorge la "Ugo Forti".

La giornata di mobilitazione stata anche l'occasione per raccogliere le firme per la per la petizione “Berlusconi Dimettiti” ormai giunta agli sgoccioli (lunedì sarà l'ultimo giorno), oltre che per collaudare il nostro nuovissimo gazebo. Peccato che non sia riscaldato...