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A Fossalta di Piave (Venezia) una bimba di quattro anni immigrata (padre del Senegal e madre del Ciad) non può permettersi la mensa scolastica. Quattro maestre e due bidelle, a turno, si privano del loro buono pasto, pur di permettere alla piccola di mangiare. Ma il Sindaco leghista interviene  e oppone un secco no al gesto di solidarietà.  “Il buono pasto non si può cedere,  afferma il sindaco,  e soprattutto non può essere istituzionalizzato il suo regalo a chi si vuole. E’ inammissibile”.

Ieri quattro bambini rom sono bruciati in un incendio divampato in una baracca sulla via Appia Nuova. Provenivano da un campo sgomberato dal sindaco Alemanno. E’ l’ennesima prova, se ancora ce ne fosse bisogno, che la logica degli sgomberi  senza soluzioni alternative, non paga, perché i disperati si accamperanno in posti ancora più precari e ancora più pericolosi per la loro incolumità, soprattutto quella dei bambini.

Occorrono soluzioni politiche legate all’esigenza di legalità, ma anche di accoglienza, coinvolgendo la Comunità Europea, perché il problema dei Rom non può essere ridotto esclusivamente a una questione di ordine pubblico.

Da donna e madre mi appello a tutte le donne di destra, di sinistra, della Lega.

E’ questa l’Italia che vogliamo? Un’Italia che nega non solo un buono pasto a un bambino, ma perfino la solidarietà di chi quel buono pasto vorrebbe offrirgli.  Un’Italia che condanna quattro bambini a morire bruciati perché tanto i Rom sono tutti ladri, delinquenti e meno ci girano attorno e meglio è. E’ mai possibile che tra le pieghe dei Bilanci europei, nazionali, regionali, provinciali e comunali, non si possa trovare qualche risorsa economica che ci consenta di non abbruttirci a tal punto?

E a Salvini e ai tanti come lui che frequentano  i nostri mercati rionali, alimentano le nostre paure, prospettano come unica soluzione gli sgomberi, il “camel” e la “barchetta” di prosperiniana memoria, dovremmo avere il coraggio di dire una cosa sola: Vergogna!