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L'ultimo bilancio della legislatura, approvato in Consiglio regionale la scorsa settimana, è di 23 miliardi di euro, di cui 14,8 miliardi destinati alla sanità e 1,5 miliardi destinati alla spesa socio-sanitaria. Negativo il giudizio del PD, che aveva presentato alcuni emendamenti qualificanti non accolti dalla maggioranza:

l'incremento di 15 milioni di euro del fondo sostegno affitti, l'intera deducibilità del costo delle badanti e della retta nella casa di riposo, il differimento di un anno dell'Irap e la sua rimodulazione per sgravare le imprese ad alto tasso di occupazione e la trasformazione dei contributi regionali in credito d'imposta, liberando così risorse alla fonte. E inoltre l'aumento della franchigia per le imprese famigliari e le microimprese.

Ecco quanto detto dal capogruppo Carlo Porcari nella dichiarazione di voto finale: "Il bilancio è di 23 miliardi ma la manovra in quanto tale è pari a zero. Non sono previsti spostamenti di risorse significativi soprattutto sul tema centrale, che è quello della crisi economica che qui colpisce, e colpirà nei prossimi mesi, più che altrove. Ricordo che, come ha denunciato Confindustria, ci sono 518 milioni destinati alla competitività delle imprese che non sono spesi e non sono messi in circolo, perché i bandi regionali non funzionano, sono di difficile accesso e lenti e farraginosi nell'erogazione dei contributi. I conti regionali sono in ordine, ma anche grazie al contributo diretto dei cittadini che versano l'addizionale regionale Irpef e partecipano alla spesa sanitaria attraverso i ticket e pagando ti tasca propria prestazioni per le quali sarebbero costretti ad attendere troppo a lungo. E spendiamo quasi 150 milioni l'anno per la carta sanitaria, molto di più di quanto si spende in altre regioni per un servizio migliore. Avremmo voluto investimenti significativi sulla ricerca, invece dobbiamo constatare, prendendo atto delle parole del rettore del Politecnico di Milano Giulio Ballio riportate da una testata nazionale, che non esistono a Milano strutture capaci di promuovere il rapporto tra ricerca e impresa al pari di quelle che si trovano in Emilia Romagna, Regione che nei prossimi cinque anni investirà 270 milioni di euro del proprio bilancio per finanziare la costruzione di dieci poli della ricerca avanzata e del trasferimento tecnologico alle imprese".

 

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