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moneta virtualeCredo che anche il PD monzese, che pure ha per compito quello di interpretare le realtà vicine, e di svilupparne una politica adatta, debba ogni tanto curvarsi, almeno in termini divulgativi, su temi più o meno sconosciuti ai non addetti ai lavori, ma di impatto enorme sull’economia in generale.

Parlo dell’idea di una moneta digitale: LIBRA appunto.

Giorni orsono il Corriere ha pubblicato un articolo a firma Salvatore Rossi, che lanciava un forte allarme, e mi ha sorpreso la lentezza con la quale le maggiori autorità finanziarie: Fed, Bce, ecc, abbiano reagito.

Il fatto.

Un paio di settimane fa era apparsa la notizia che Facebook ed altri intenderebbero lanciare una moneta digitale da utilizzare per gli scambi di beni attraverso la rete.

Parrebbe cosa ovvia che, nell’era digitale, si possa disporre di uno strumento moderno di pagamento, accettato da chi opera in Rete, allargando così le transazioni su scala mondiale. Rendere più veloci le transazioni on-line, estendendole fino a dove arriva la rete stessa. Praticamente a tutto il mondo 

Ma chi ne sarebbe il responsabile?.  Chi terrebbe sotto controllo la quantità di moneta LIBRA emessa sul mercato?

Lanciare una moneta parallela è molto pericoloso e complicato. Abbiamo visto la fine che ha fatto l’idea dei MiniBot. Durata lo spazio di un mattino; bocciata da tutti.

Quando prendo in mano un biglietto da 50 € mi chiedo: cosa c'è dietro? 

Non sicuramente una copertura in oro come in tempi remoti

Mi rispondo che  c'è una autorità che riconosco, e che mi garantisce che con quel biglietto posso comperare una certa quantità di determinati beni.

Ma allora gli enti preposti possono stampare quanta moneta vogliono?

Estraggo dall’articolo citato una frase che coglie nel segno: " il denaro dev'essere creato in quantità costantemente proporzionale all'andamento corrente dell'economia, quindi ai pagamenti desiderati  per gli scambi di beni e servizi.  Altrimenti si ha inflazione o, all'opposto, deflazione, entrambi fenomeni distruttivi." 

Conclude l'articolista che la funzione di creare denaro (quello di base) non può che essere pubblica.

Mario Draghi, negli ultimi tempi, ha manovrato professionalmente questa leva (Quantive Easing) , per soccorrere un'economia in crisi (particolarmente quella italiana). E comunque ha agito in modo controllato dagli enti comunitari, ed in un ambito di currency . delimitato:  quello dell'Euro.

Con LIBRA chi darebbe garanzie? Chi deciderebbe quale deve essere la quantità di circolante a livello mondiale?  E relativamente a quali ambiti: Dollaro,  Euro,  Sterlina, Yen?

Forse esagero, ma temo che sia come mettere l'economia mondiale nelle mani di pochi, oltretutto non eletti né in modo diretto, né indiretto.

Vogliono contrabbandare per strumento tecnologico, sia pure evoluto, quello che in realtà è molto di più. Una leva importante di potere.

I proponenti stanno anche ipotizzando che LIBRA potrebbe funzionare come una carta di credito prepagata.  Cioè chi emette LIBRA, prima deve coprire la cifra presso un istituto di credito nazionale o comunitario.  Ma quale?  Euro? Dollaro?, Sterlina? Yen? E chi controllerebbe la cosa?

Staremo a vedere come si evolverà la situazione.

Ps.

- Il tema Libra appare ultimamente in molti articoli della stampa. Sempre con toni preoccupati.

- Ultimamente si discute molto di politica finanziaria, anche a livello internazionale. Ma le osservazioni di cui sopra restano le basi per ogni ulteriore discussione o sviluppo.

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