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giorgio gori programmaGiorgio Gori è ufficialmente il candidato del Partito Democratico alle prossime elezioni regionali lombarde. Una candidatura che era nell'aria da tempo e che, come specifica in una nota Pietro Virtuani, segretario provinciale, “ha incontrato il sostegno di numerosi altri soggetti politici che insieme a noi vogliono costruire con il sindaco di Bergamo l'alternativa a questi anni di immobilismo della Regione”.

Resta un tema da sviluppare. Quello di Articolo 1 - Movimento Democratico Progressista, che ancora non ha sciolto la riserva. “MDP non ha ancora preso la sua decisione, se competere insieme a noi o se andare da soli. – spiega Virtuani – Nella speranza che si possa ulteriormente ampliare la coalizione con cui sfidare e battere il centrodestra, il lavoro di questi anni continua, con l'aggiunta che il nostro candidato c'è ed è ufficiale”.

Virtuani ha anche parlato della conferenza programmatica della scorsa settimana a Napoli. “Il PD ha gettato le basi per il lavoro che ci prepariamo a fare per i prossimi anni. Come purtroppo speso capita nel dibattito a cui assistiamo ormai da molto tempo, l'attenzione che si riesce a dare ai momenti di elaborazione culturale, politica, ai famosi temi, contenuti, non pareggia e non supera mai lo spazio delle polemiche, delle schermaglie, dei retroscena. Io penso tuttavia che sia un risultato notevole che un grande Partito abbia tenuto una conferenza programmatica nella quale cominciare a costruire il proprio messaggio per l'Italia. Allo stesso tempo, la volontà che i contenuti raccolti ed emersi in quell'occasione siano il punto di confronto con le altre forze politiche speriamo possa consentirci di mettere da parte le troppe polemiche che ci accompagnano da un po' di tempo, i personalismi, le chiusure a priori. Nel nostro piccolo – ha concluso Vituani – prosegue il lavoro all'interno dei forum e nelle zone sul programma per le regionali; ieri sera nel vimercatese, oggi a Monza e nell'ovest, settimana prossima in alta Brianza, l'ascolto delle realtà per fare emergere punti di forza e di debolezza, temi locali e temi generali, prosegue. Perché come è giusto che ci siano momenti più simbolici, istituzionali, mediatici, nei quali fare sintesi e presentare il messaggio, allo stesso tempo non dobbiamo dimenticarci che lavorare sul programma, ossia operare un confronto costante tra la propria piattaforma valoriale e la realtà effettiva e le esigenze delle persone, è una sfida quotidiana per chi fa politica, sfida che vogliamo giocare fino in fondo”.