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matteo-renziIl premier Matteo Renzi ringrazia con un Sms i parlamentari PD per gli effetti della riforma della scuola. “Se oggi 50 mila persone – scrive il premier – smettono di essere precarie e tornano a credere nello Stato è merito della vostra tenacia sulla buona scuola. Stiamo cambiando l’Italia: io sono orgoglioso di essere uno di voi. Grazie per la caparbietà che avete dimostrato, specie tra giugno e luglio”.

“Si chiude la stagione dei precari, spazzate via le polemiche indegne. In totale in tre anni saranno 180mila gli assunti con la Buona Scuola con tre mld di investimenti“. Così Debora Serracchiani, vicesegretaria del PD.

“Ciò mette a tacere i detrattori, a cominciare dai 5 stelle e non solo, che hanno fatto solo propaganda, parlando a sproposito di deportazioni e che sono stati smentiti dalla realtà. Solo ieri 48.794 insegnanti, in media sette docenti in più a istituto. Il Governo ha chiuso la stagione delle graduatorie a esaurimento che hanno provocato schiere di precari negli ultimi anni. Per alcuni la battaglia contro la precarietà è poca cosa quando viene fatta seriamente, come hanno fatto il PD e questo Governo.

Per anni abbiamo assistito all’impoverimento economico e professionale dell’Istruzione, noi stiamo cambiando verso a questa impostazione ridando dignità alla scuola, a chi ci lavora e a chi ci studia“.

“Si parla di veri numeri, si parla di persone, verso cui l’esecutivo ha mantenuto quell’impegno che aveva promesso con la “Buona Scuola”, aggiunge Francesca Puglisi, responsabile Scuola della segreteria PD. Con la fase C della “Buona Scuola” il Governo ha assunto 48.794 nuovi docenti, dando così un nuovo impulso all’occupazione e mettendo fine alla parola precariato nel comparto dell’istruzione.

Si tratta di altro obiettivo raggiunto, contratti a tempo indeterminato per un piano di assunzioni straordinario che nessun esecutivo aveva mai realizzato finora. Persone che da oggi possono finalmente accendere un mutuo, vivere la propria vita e pensare al proprio avvenire con maggiore serenità.

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