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imagesCA7KWEYEIncredibile, ma vero: quest'estate i giornali si sono occupati anche di arte e cultura, oltre che di maltempo, di calciomercato e di "guerre a pezzetti", come le ha definite Papa Francesco con la sua inimitabile capacità espressiva.

Negli ultimi giorni, a tenere banco è stata la proposta di Vittorio Sgarbi di "invitare" all'Expo i Bronzi di Riace, ma qualche articolo è stato fortunatamente dedicato anche al Decreto Cultura, presentato dal Ministro Franceschini.
L'aspetto più immediatamente visibile del provvedimento è stato la modifica degli orari e delle tariffe di ingresso ai luoghi statali della cultura.
Grande successo sta riscuotendo l'iniziativa della PRIMA DOMENICA DEL MESE GRATIS: il 3 agosto più di 200.000 persone (+ 22% rispetto alla data di luglio) hanno sfruttato quest'opportunità.
Davanti al Colosseo, a Pompei, agli Uffizi e alla Reggia di Caserta, le 4 mete più frequentate,  si sono formate lunghe file sotto il sole, con intere famiglie in paziente attesa.
Ottimo riscontro anche per i VENERDI' DI APERTURA PROLUNGATA fino alle 22, prevista per i grandi musei.
E il buio sarà sempre più all'insegna dell'arte e della cultura con le NOTTI AL MUSEO: almeno 2 all'anno con biglietto a 1 euro.
Novità - alcune assai discusse - anche sul prezzo del biglietto: gratuità solo per i minori di 18 anni e per alcune categorie (ad esempio gli insegnanti), sconti per gli under 25, ma gli over 65, prima esentati dal pagamento, devono mettere mano al portafoglio.
Alle critiche, Dario Franceschini ha risposto, motivando la sua decisione con le cifre: nel 2013, su un totale di 26 milioni di visitatori di siti con ticket, soltanto 8,6 milioni hanno pagato l'ingresso.
E, tra i graziati dall'obolo per limiti d'età, c'erano anche i tantissimi turisti stranieri facoltosi in visita nel nostro Paese.
Peccato però per l'ulteriore sacrificio richiesto a tanti pensionati con il trattamento minimo, con pochi soldi, ma tanta passione per il bello!
La cultura non  vive solo di biglietti, ma anche della generosità di comuni cittadini e di aziende: ecco l'ART BONUS, un credito d'imposta del 65%  sulle erogazioni liberali del 2014 e del 2015, nella misura del 50% per il 2016, da recuperare in 3 anni.
Una drastica cura dimagrante è stata studiata per le sovrintendenze e i vari uffici ministeriali preposti a beni architettonici e storico-artistici, mentre i grandi musei diventano realtà autonome, che ricevono  il corrispettivo dei biglietti che staccano, più una parte fissa.
Altri introiti consistenti possono venire da libri e gadgets offerti nei bookshop, per i quali si sta pensando di costituire una struttura pubblica che sia in grado di competere con i  privati, finora unici protagonisti di questo ricco business.
I super-direttori dei grandi musei  devono essere scelti con concorsi aperti a candidati anche esterni alla Pubblica Amministrazione, assunti con contratti a termine e sottoposti a una costante valutazione.
La GRANDE BELLEZZA del nostro Paese è però anche molto fragile e il Ministro Franceschini sta pensando a una Protezione Civile Ue per i beni culturali, che intervenga in caso di calamità naturali, alle quali purtroppo ci stiamo quasi abituando.
Così come ci siamo abituati a considerare la cultura come una delle voci di spesa più facili da tagliare ad ogni manovra finanziaria: oggi rappresenta lo 0,10 del Pil.
Troppo poco per la nostra vera GRANDE BELLEZZA.

 

 



 

 

 

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