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cherubina bertolaNon solo i volti del futuro, ma anche quelli del presente. Parte con l'intervista a Cherubina Bertola, già assessore alle Politiche sociale e vicesindaco della giunta Scanagatti, un ciclo di colloqui con i consiglieri comunali democratici che da circa un anno partecipano alla vita politica della città di Monza.

Buongiorno Cherubina, dopo circa 12 mesi di legislatura qual è il bilancio di questo anno da consigliere?

Il nostro Gruppo Consiliare, in questo primo anno di attività, ha tenuto “botta” contro il disfattismo dichiarato e manifestato dalla Amministrazione Allevi nell'avvio della propria attività.
Ai predecessori sono stati imputati soltanto ritardi, inadempienze, superficialità e mancati obiettivi.
Peccato che la campagna elettorale del Centrodestra sia stata connotata da promesse mirabolanti, centrate su pronti e solleciti interventi di manutenzione strade, avvio di nuovi interventi sulla sicurezza che avrebbero celermente liberato la Stazione Ferroviaria e le altre zone critiche della città da degrado e pericolo, prese di posizione ferme e condotte a forza di “pugni sul tavolo” nei confronti della Prefettura per fermare “finalmente” l'invasione della nostra città da parte dei rifugiati.
In questo primo anno hanno avuto luogo da una parte interventi manutentivi programmati e finanziati negli anni precedenti e realizzati, peraltro, senza alcun coordinamento tra le imprese che hanno effettuato i lavori, rendendo spesso impercorribili molte zone della città, e dall'altra tante scenografiche operazioni di “pulizia” da parte della Polizia Locale che non hanno però modificato per nulla le criticità, “perché la gestione della sicurezza e del controllo del territorio non stanno in capo al sindaco”, come ha ricordato recentemente lo stesso Allevi, svuotando totalmente di significato, e in assoluta serenità, le proprie promesse elettorali.

Quale aspetti, secondo te, sta curando bene il consiglio comunale di Monza. E quali, invece, meno bene?

Direi che vi è ben poco da rilevare. La gestione dei lavori d'aula ha in genere un approccio molto rigido ma con andamento alterno: assistiamo ad un'applicazione del regolamento a volte estremamente burocratica, a volte estremamente flessibile. Gli interventi dei consiglieri di maggioranza sono spesso espressioni di “elogio” e sperticato “ringraziamento” nei confronti dell'operato della Giunta: molto raramente si sono ascoltati contributi di spessore e di visione politica originale ed argomentata, anche e legittimamente in linea con la Giunta.

Veniamo appunto alla giunta Allevi. Come giudichi il suo operato a oggi?

Come dicevo, l'attuale Giunta non ha fatto altro che “agganciarsi” alle numerose scelte e progettazioni fatte dalla Amministrazione Scanagatti, portando, o provando a portare a compimento quanto già era stato previsto e maturato. La Giunta Allevi, nonostante dichiari il contrario, ha sin qui proseguito nel solco tracciato e, soprattutto per quanto riguarda la mia materia di competenza, ovvero Politiche sociali ed abitative, pari Opportunità e Volontariato, non ci si è ancora accorti di nessun contributo originale, né di elaborazione di nuove proposte o progetti. Dopo un anno il nuovo assessore ripete che deve imparare, conoscere, capire: speriamo che la sua esperienza non si risolva in cinque anni di apprendimento...
La stessa questione di Via Asiago, su cui tanto hanno cavalcato gli attuali amministratori in campagna elettorale, non si è risolta se non per vie “naturali”, ovvero per la drastica riduzione dell'arrivo di richiedenti protezione internazionale (ridotti dei due terzi, e non certo per l'impegno del Sindaco Allevi) e la superata necessità, da parte del gestore e della prefettura, di utilizzare gli appartamenti della palazzina. Elementi che hanno reso superflua la permanenza dei pochi rifugiati rimasti negli ultimi mesi. I pugni sul tavolo e il superamento della criticità nelle prime tre settimane si sono tradotti concretamente nella continuazione del dialogo con il Prefetto da una parte e nell'attesa (durata 9 mesi) della diminuzione spontanea della pressione dovuta al calo dei profughi, evento verificatosi non solo in via Asiago e non solo a Monza.

Qual è la sfida più importante che attende la città di Monza nel prossimo futuro? 

Sono molte. E preoccupa, soprattutto, che le interlocuzioni con Regione, Stato ed Enti per le importanti progettazioni sull'area Ex macello e sul nuovo polo scolastico, sul recupero del Liceo Artistico Nanni Valentini, sulla Metropolitana, sulla fermata Monza Est, sull'appalto Rifiuti siano tutte questioni al palo. Tutte questioni che fanno registrare zero passi avanti ma tante chiacchiere nonostante per alcune di esse, addirittura, vi siano finanziamenti disponibili grazie al lavoro della Giunta precedente.
Cosa aggiungere? Lo slogan di Allevi era: dettofatto! Lo slogan di Allevi è diventato: nulla di fatto!

 

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