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dario alleviAttacchi personali senza contraddittorio? #dettofatto. Insulti all'amministrazione che lo ha preceduto? #dettofatto. Confusione e scarsa preparazione sugli argomenti di cui pontifica? #dettofatto. Qualcuno chiami il sindaco Dario Allevi per ricordargli che la campagna elettorale è finita da mesi (anzi, meglio un tag su Facebook: siamo sicuri desti la sua attenzione in tempo reale). Perché quello che dovrebbe fare Allevi è governare Monza. E invece il sindaco preferisce rilasciare sconcertanti e vaneggianti dichiarazioni come quelle di martedì 5 dicembre durante la convocazione delle Consulte di Quartiere.

Qui siamo tra uomini veri”. “Adesso ve lo dico io, come stanno le cose”. “Siete stati ingannati”. Va, l'Allevi pensiero. Sulle ali della bassa propaganda. Anzi, della propaganda rasoterra. Dopo avere glissato il confronto in aula sul destino delle consulte di quartiere e dei Centri Civici, che voleva affossare perché a suo dire - testuale del 16 novembre - “sono troppi e non ce li possiamo permettere” adesso, invece, il prode Allevi alza la voce (e abbassa il coraggio da leone) davanti ai membri delle stesse consulte, sciorinando una serie di falsità imbarazzanti e screditando senza mezzi termini il lavoro dell'amministrazione Scanagatti riguardo bilancio partecipativo, consulte e centri civici che improvvisamente “hanno tutti un ruolo importantissimo, noi l'abbiamo scritto già in campagna elettorale” (la parola “consulte” non figura nel loro programma elettorale, ndr) e ancora “i Centri Civici sono un servizio molto utile per ciascun quartiere, servono tutti, ci ho ripensato”. Certo, “se uno nasce tondo non può morire quadrato” e nessuno si aspetta lezioni di stile da Allevi. Ma non sono tollerabili le balle che ha cacciato senza pudore e che hanno costretto l'ex assessore Egidio Longoni a rispondere nero su bianco a cittadini e stampa. Ecco, dunque, come stanno le cose.

“Non è certo per difendere il mio operato che faccio chiarezza sulle tante bugie e falsità riportate dal Sindaco Allevi. – chiarisce in una nota il nostro consigliere – Lo faccio per salvaguardare il grande lavoro di partecipazione e coesione di migliaia di cittadini che hanno presentato progetti nel bilancio partecipativo e sostenuto per ben cinque anni con la loro presenza e il loro impegno le Consulte di quartiere.”

Bilancio Partecipativo – “Partiamo dal Bilancio Partecipativo. Previsto con una prima edizione nel 2014 è stato finanziato per 800 mila euro in tre esercizi di bilancio (2014, 2015, 2016) in tranche diverse. Sono stati finanziati tutti i 43 progetti approvati con tutte le risorse previste: ultimo in ordine di tempo il Centro Civico Triante appena inaugurato proprio dal Sindaco Allevi, un progetto voluto dai cittadini di quel quartiere e finanziato con il Bilancio Partecipativo. Il Sindaco non ha ancora compreso che i progetti, soprattutto quelli relativi agli investimenti, si finanziano man mano che si realizzano opportunità di entrata, con i cosiddetti “avanzi di amministrazione” oppure quando sono pronti i progetti tecnici da parte dei funzionari comunali e secondo i tempi del codice degli appalti pubblici. Il disegno era il medesimo anche per il Bilancio Partecipativo 2017, i cui progetti sono stati finanziati nel 2017 e devono poi essere finanziati nella loro completezza nei bilanci successivi, ovvero nel 2018 e nel 2019. Del resto non si comprende come, se avessimo vinto le elezioni, avremmo potuto evitare di finanziare progetti in cui crediamo tutt’ora e con uno strumento, il Bilancio Partecipativo, che avevamo messo in cima alle priorità del nostro programma elettorale. Abbiamo presentato un emendamento nell’ultima variazione di Bilancio 2017 in questa direzione, ma il Sindaco Allevi e la sua Giunta hanno preferito dare priorità alla ristrutturazione degli uffici del Palazzo Comunale. Vedremo come e in che modo avranno speso e utilizzato quei soldi pubblici”.

Consulte di quartiere – “Sono un’occasione straordinaria di partecipazione a titolo gratuito di centinaia di Associazioni, Oratori, Scuole, Comitati e cittadini. L’affiancamento di Facilitatori professionisti è stato voluto per dare progettualità, tempo, dignità e corpo al lavoro svolto nei quartieri. Non sono mai stati spesi 200 mila euro per i Facilitatori, come sostiene Allevi. Nel 2013, 2014 e nel 2015 ci siamo avvalsi di solo personale comunale. La cura e l’attenzione alla città di Monza ci ha fatto scegliere personale dedicato anche ai quartieri e non solo alle Consulte avvalendoci dell’ottima professionalità di figure esterne da affiancare al nostro valido personale comunale dato il blocco assunzionale nei Comuni del biennio 2015/2016. Allevi vuole scegliere una strada alternativa, economica e di qualità? Saremo i primi a sostenerla purché non venga svilito e progressivamente accantonato quanto costruito nei quartieri con i cittadini monzesi. Il risultato di quattro edizioni delle feste di quartiere volute e realizzate dalle Consulte e interamente finanziate dal 2013 al 2017 dall’Amministrazione Comunale ne sono una forte e importante testimonianza”.

Centri civici – “Sono 10 e ognuno con vocazione diversa. Non sono affatto troppi per la città di Monza come dichiarato dal Sindaco Allevi in Consiglio Comunale: sono centri di partecipazione e servizio decentrato ai cittadini, con più di 300 corsi civici per i cittadini, possibilità di inserimento lavorativo, luoghi di riferimento per famiglie, bambini, giovani e anziani. Devono essere valorizzati, mantenuti e sostenuti perché sono presidio e riferimento dei nostri quartieri”.

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