Le ultime morti in carcere di questi giorni di fine estate (San Vittore in agosto e Pavia in settembre) hanno riacceso i riflettori su un argomento drammatico sul quale troppe volte prevalgono il buio e il silenzio: quello della detenzione in Italia. Un tema sul quale hanno cercato di fare luce gli esponenti del Pd che questa estate hanno visitato le carceri lombarde al fine di toccare con mano la situazione nella quale scontano la pena o attendono la sentenza (in troppi casi) migliaia di cittadini: una situazione emergenziale.

Sovraffollamento, strutture inadeguate a contenere un così alto numero di persone e mancanza di piani puntuali di ristrutturazione edilizia sono risultate le maggiori criticità dopo la visita di San Vittore.

"Si opera troppo spesso in emergenza - ha detto il capogruppo Carlo Porcari che si è recato nel carcere milanese insieme alla deputata del Pd Alessia Mosca nei primi giorni di agosto - . La Regione deve fare la sua parte per favorire percorsi di riabilitazione alternativi al carcere, ad esempio per quei detenuti che hanno compiuto reati legati alla tossicodipendenza, eppure in Lombardia sono insufficienti anche i centri per curare la tossicodipendenza e quelli che ci sono, sono saturi".

Non meno all'ordine del giorno è risultato il problema del personale. "Serve immettere più risorse umane anche per la rieducazione e per i trattamenti - ha spiegato Alessia Mosca - Non solo guardie carcerarie, ma anche psicologi, assistenti sociali, agenti di rete, educatori".

"Una guardia carceraria guadagna circa 1300 euro al mese - ha ricordato Porcari - troppo poco per vivere in Lombardia. Anche se non siamo d'accordo con la vecchia soluzione delle gabbie salariali, però in un settore della pubblica amministrazione come questo, servono incentivi ai lavoratori del nord".

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